IL LOGO DEL CINECLUB
variazioni sul tema
Da maggio 2021, ecco il nuovo logo :
e nella versione con il riferimento al logo della FEDIC Nazionale:
E questo è il logo animato (17,00", in full-HD a 25 fps) che gli autori FEDIC possono, se vogliono, scaricare per utilizzare in testa o in coda ai loro video:
A richiesta i soci FEDIC, se interessati, possono richiedere il logo animato in 4K (30 fps)
ideazione: Pio Bruno - animazione in 3D: Claudio Bell
Perché modificare il logo? innanzitutto il logo precedentemente utilizzato era sin dal 2011 (inizio della gestione Pio Bruno) qualcosa di provvisorio, un jpg trovato in rete, modificato e personalizzato ma comunque non completamente originale, tant'è che è stato utilizzato anche da altre associazioni e festival. Ma già nel 2014, in occasione di una serata di proiezioni dal titolo "EFFETTI SPECIALI" (27 ottobre 2014), nell'elaborare un'immagine da inserire nell'affiche, avevo avuto l'idea di scegliere il "triangolo di Penrose", di "renderizzarlo" con un effetto marmorizzato, inserire il nome del Cineclub che lo attraversa e lasciare come riferimento il vecchio loghino, e di utilizzarlo come possibile nuovo logo del Cineclub.
E difatti, da allora, è sempre stato utilizzato come logo alternativo nella pagina Facebook dell'associazione e poi su Instagram:
Alla fine mi sono deciso di adottarlo completamente e di farmi aiutare da un giovane creativo (Claudio Bell) per rinnovarlo ed elaborarne un'animazione.
Ma perché il triangolo di Penrose? innanzitutto, anche se molti lo chiamano "il triangolo di Escher" poiché è proprio nella versione dell'olandese Maurits Cornelis Escher che è stato reso popolare (su wikipedia maggiori informazioni : https://it.wikipedia.org/wiki/Triangolo_di_Penrose ), fu in realtà creato dall'artista svedese Oskar Reutersvärd (1915-2002) nel 1934 e reinventato e reso popolare dal matematico Roger Penrose in un articolo del febbraio 1958 (British Journal of Psychology), dove lo descriveva come "l'impossibile nella sua forma pura" (cit. wikipedia), e conosciuto quindi in inglese col nome di "Penrose tribar", in tedesco "Penrose-Dreieck" o "Tribar" e in francese "tribarre" o "tripoutre" de Penrose.
Il motivo di questa scelta è semplice: l'immagine, una creazione percepita come reale, ma in realtà impossibile poiché frutto di un'illusione ottica, eppure più che reale dato che la vediamo, ne parliamo, ne discutiamo e l'apprezziamo subendone il fascino, rende bene l'idea di un cinema come creazione che in quanto tale è reale, ma che, nonostante sempre più spesso piegato e forzato a significare secondo logiche utilitaristiche, didattiche e ideologiche, e impoverito nel suo essere ridotto a servire schemi contingenti e inquadrato in modelli commerciali, può invece essere il frutto di un estro personale, quindi unico quando si emancipa, o tenta di emanciparsi dalle catene che lo vincolano.
Ma allora, in che misura il cinema rispecchia la realtà? oppure è solo illusione? annosa questione, che investe tutta l'arte ma che, quando si parla di cinema scivola spesso nella pretesa di un'oggettività, questa sì illusoria, che non tiene conto che tutta la nostra cultura si è unicamente nutrita da elaborazioni soggettive, anche quando pretendevano di riflettere una realtà oggettiva. Un riflesso appunto, che non è la realtà, ma che è reale in quanto elaborazione artistica, ovvero l'essenza della nostra cultura.
IL VECCHIO LOGO:
Uno dei momenti più divertenti della creazione delle affiches per le serate FEDIC, è stata senza dubbio quella legata all'elaborazione del logo del cineclub, che ha preso lo spunto da un jpeg disponibile sulla rete ed è stato rimodellato come negli esempi qui sotto:
Un work in progress ancora in cerca di uno sviluppo singolare che lo renda indipendente rispetto alla forma originaria, come l'albero di Mondrian. Inizialmente, come un bambino insicuro in cerca dell'attenzione degli adulti, occupava gran parte dello spazio delle affiches, per poi ridursi gradualmente sino ad essere relegato in un cantuccio:
Nel frattempo, nel corso di tutti questi anni (dal 2011), probabilmente sull'esempio delle mutazioni del brand Google, questo logo si è di volta in volta adattato camaleonticamente ai temi delle serate ed allo stile delle locandine, partecipando a quell'operazione di comunicazione del tema e quindi delle serate di proiezioni. Non sono in tanti ad essersi accorti di questo percorso stilistico:
(lo slideshow dovrebbe far partire in automatico un panorama delle varie metamorfosi,
altrimenti cliccate sulle singole immagini per ingrandirle e poi sulle freccette per avanzare)